Il no alla Tav, il no alle Pedemontane, il no all'autonomia regionale, i tanti no alle politiche di sicurezza, i soldi tolti alla detassazione per sostenere il reddito di cittadinanza sono semplicemente forme di tradimento del buonsenso. Le divergenze tra Lega e Movimento 5 stelle erano note prima della firma del contratto di governo ed erano in parte superabili e superate. La data che, invece, ha certificato un tradimento ben più radicale e irrimediabile è il 16 luglio 2019, giorno in cui il Parlamento europeo, con il voto dei pentastellati, ha eletto Ursula Gertrud Von Der Leyen presidente della Commissione Europea. Con quel voto il Movimento 5 Stelle ha tradito l'Italia, la Lega e anche la sua stessa natura, cedendo all'abbraccio mortale del PD, della Merkel, di Macron e di quell'Europa dei poteri forti e delle banche che grillini e Lega volevano abbattere. E' in quel momento che si sono intensificati gli insulti alla Lega, è in quel momento che Conte ha fatto la giravolta sui porti chiusi, è in quel momento che Conte ha detto sì alla Tav (nonostante il voto contrario del "suo" movimento e della "sua" base), è in quel momento che è ripreso il balletto dello spread a danno degli italiani, è in quel momento che la Lega ha dovuto convocare le parti sociali e produttive per scrivere la Finanziaria, prima che arrivasse scritta (come accadrà) da Bruxelles. Tutto questo perché il patto Merkel-PD-M5S era già stato siglato! Ecco il tradimento! A giochi fatti lo svela anche il Corriere della Sera (leggi qui).
COME AI TEMPI DI MONTI, ATTENZIONE! Risultato? Fine del governo giallo-verde, lo spred che improvvisamente cala (!?), i mercati applaudono, l'Europa dei poter forti si frega le mani, l'elettorato grillino imbavagliato e violentato dal voto sulla piattaforma Rousseau. Come ai tempi di Mario Monti, c'è poco da rallegrarsi. E la Lega sarebbe dovuta essere complice per salvare le poltrone?
DI MAIO FATTO FUORI. Di Maio è stato fatto fuori nel momento stesso in cui lo hanno costretto ad allearsi con "il partito di Bibbiano che toglie i figli alle famiglie con l'elettroshock". Grillo e la Casaleggio associati hanno accettato l'accordo col PD mettendo sul tavolo dal testa di Di Maio. La scelta del Ministero degli Esteri è la liquidazione finale: Ursula presidente della Commissione Europea, Conte (che ha rinnegato l'appartenenza al M5S) ciambellano di corte al G-7, Sassoli presidente del Parlamento Europeo, Gentiloni commissario UE. Quale poltica estera dovrebbe fare Luigi Di Maio, 33 anni, nessuna esperienza nel campo e nessuna lingua straniera nel cv? La risposta non serve.
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